Tuesday, May 6, 2008

Quelle cinque facce e quel viso mancante su repubblica oggi 6 maggio 2008.

Siamo pronti a rinchiuderci nelle nostre tane di paura o ad uscire armati di terrore e violenza? Questo è il possibile futuro che ci aspetta. Non ne ho alcun dubbio!
In un luogo dove, i supposti riferimenti politici e culturali sono al momento incapaci di distinguere le differenze, tra un'idiota manifestazione di dissenso ed un irreparabile gesto generato dal nulla e proiettato verso il baratro della scomparsa della civiltà. Quando civiltà è e rimane il solo ultimo baluardo della sopravvivenza di una specie. La nostra. Di tutti. Quella umana. Che nella sua storia ha creato, sviluppato e forse portato già ai suoi massimi splendori, uno strumento efficacissimo ma infinitamente fallace per la vita: la cultura.
Oggi è uno di quei giorni in cui chiaramente si può vedere l'atroce annunciato, il prevedibile.
Allora, vi chiedo, quanto e come siamo disposti a dirigere altrove la nostra storia?
a rintracciare in noi le cause di ciò che così in apparente attimo casuale ci perfora lo stomaco. ci mozza il fiato e ci cancella il mondo attorno. come possiamo fare per riprendere curiosità e familiarità nello sconosciuto, nell'altro nel di 'fuori'?
Come trovare la nostra identità tramite l'altro? Perché attraverso la relazione con altro da me io mi osservo e mi comprendo: mi costruisco. Ma spesso mi accorgo che non posso vedere oltre i confini del mio corpo. e rimango lì in bilico, incastrato in questo limbo, zona cieca della conoscenza. non so chi sono io perché non mi interessa sapere chi sei tu. E rimando ad altre persone, ad altri tempi le colpe. Che ne accetti allora i risultati e le conseguenze. Ora.

 
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