Monday, May 15, 2017

il testo della tartaruga

Tutte le mie forze si arrabattano e creano una piattaforma arrangiata, all'apparenza instabile ma mio rifugio. 
Dall'alto osservo... il flusso sotto non mi piglia.
Sempre in bilico sul potenziale, mai sul reale.
Vivo un mondo sconnesso, ma il mio mondo è realtà.

devo stare, deve vedere da là su. lì isolato è la mia credibilità.
allora cosa è importante? stare là tutto il tempo, nel mio rifugio da cui emetto il mio fiato. irraggiungibile. questa volta non potete raggiungerlo, ma vi do il mio amuleto. provate con quello. ma vi confido, questo è un simulacro, l'altro quello vero è nascosto. per trovarlo non è un sacrificio, ma una volontà. chiamatelo destino. alcune cose non si danno e basta. la fortuna non è altro che uno stato delle cose.

La tartaruga: un oggetto che ha svolto il suo scopo, ha fatto da esca alla mia umanità quando una vittima ha usato se stesso come inganno.
e torno al mio stato. allora uso la mia condizione come ricatto. vi do la mia sconfitta. vediamo se la prendete. ma costerà cara.
integrazione come garanzia di normalità: "è scontato che lui si dia. è scontato prendere. è scontato usare ovvie lucide parole di farneticazione di massa."
siamo nati dove ora la civiltà muore. sul confine della parola. sul limite della lingua dove tutto si addensa, atrocemente.

 
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