la continua ridefinizione della categoria arte. Il mettere in questione il suo statuto, la sua legittimità nei confronti di una presupposta autonomia. Il cercare costantemente il precario bilanciamento tra un'indipendenza dell'agire del soggetto, radicata nella essenziale motivazione, e una giustificazione allargata all'oggettività sociale del suo operato. Così prendendo come punto di vista il suo 'valore d'uso', cerco di sondare quale sia la direzione possibile per rimanere fedele al mio mondo privato mantenendo una costante tensione a non essere escluso da un sistema economico, di critica, sociale.
Penso sia fondamentale mantenere la necessaria volontà e convinzione, non direttamente giustificata da un riscontro di successo, di portare avanti un azione capillare e locale ma con una risonanza culturale aperta sul globale. Una pratica che non si scolli dal sistema economico reggendosi esclusivamente sulla retorica della fare per gloria, ma che insista nel cercare di instaurare un dibattito che metta costantemente in crisi la narrativa dominante.
Un'arte che non faccia politica ma sia permeata di politica, nel senso di una visione collettiva. Non un'arte di partito ma che guardi alla possibilità di costruzione di senso collettivo, tramite la presa di coscienza ( e conoscenza) individuale nel confronto.
Cercare di definire un possibile contesto dell'arte che eluda l'attuale reificazione radicata nella decorazione del capitale, e che sposti il suo valore d'uso nel suo valore culturale.
Cioè nel ruolo che l'opera ha nel contesto della tradizione vivente, nella capacità di riconoscersi nei rivolgimenti sociali che la rendono mutevole storicamente nel tempo.
Sono convinto che l'arte, così come tutto le forme culturali che possano generare conoscenza, possa, anzi abbia il potenziale di influire sulle politiche sociali. Ma questo succederà solo nel momento in cui dalla società non verrà più considerata un'eccezione lussuriosa, un passatempo massificato; ma anzi, forse lontano dalle luci della ribalta, se avrà la capacità di ramificarsi e radicarsi più vicino alla quotidiana necessità dei singoli.