Sunday, November 28, 2021

raggi di sole e silenzio

ieri il 25 novembre era festa nazionale qui in Bosnia.
io e Niccolò, insieme ai due ragazzi bosniaci siamo andati lo stesso a lavorare al centro diurno. era una giornata con cielo variabile, e raggi di sole intiepidivano l'aria. arrivati al centro infatti ho subito visto alcuni ragazzi profughi, dai ruderi di fronte uscire e andare a lavarsi nella piccola roggia che scorre di fianco al centro. li ho salutati e cercato di scherzare a gesti con loro. di fare gesti di forza nel vederli in mutande con i piedi nell'acqua, cospargersi di sapone e poi sciacquarsi.
io dalla mia privilegiata posizione, tutto bardato perché stavamo ripulendo uno stanzino da escrementi di topo e sporcizia accumulata, e coperto di strati per temermi caldo.
questa la differenza tra me e loro. e io che mi chiedo come fanno a resistere a quel freddo, a guardarmi e sorridere e non volermi derubare di tutto quello che ho addosso.
quell'ansa di fiumiciattolo, sotto un ponticello dove si lavano è un accumulo di resti, di cose lì buttate perché serviranno o perché non servono più. sembra un angolo disordinato di un bagno in comune, dove le mensole e i bordi del lavabo su cui si appoggiano dentifricio, saponi, asciugamani sono fatte di fango e sterpaglie. un unico appoggio, che viene usato come seduta è un vecchio secchio da pittura. perchè finite le abluzioni, sia asciugano con gli tessi vestiti o una coperta e tutto viene lasciato lì. buttato. e c'è anche chi li biasima per questo.

nel tornare siamo andati a vedere il Garavice Memorial park. in stato di abbandono, infestato da scritte e immondizia. che dire altro.
solo silenzio.

 



 
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