o se non meritano di sentire la tua voce,
Monday, November 27, 2023
silence
o se non meritano di sentire la tua voce,
Saturday, November 11, 2023
continuo sondare
Monday, June 5, 2023
La mia casa
Tuesday, March 21, 2023
Costruirsi uno spazio per entrare nella dimensione delle meraviglie.
le immagini tecnologiche non informano più? esistono per se stesse solamente con la funzione di generare valore di visibilità? all'interno di un flusso immanente le immagini evaporano. sono superficie piatta. non c'e più alcun esterno. l'informazione visiva e ormai di dominio pubblico? diffusa, capillare, totalizzante, immanente. asserzioni. domande. mi sposto all'esterno utopico. **oltre l'immagine**. per rendere visibile il non visibile. ciò che non e visibile non esiste, nella società dell'informazione caratterizzata dalla velocità, mancanza di tempo e dall'impazienza?
Nel mondo fantasmagorico-allucinatorio, dalla dimensione aptica, l'uomo concentra la propria attenzione sempre più all'estremità di un polpastrello, l'uomo stesso diviene ii terminale connesso all'apparato tramite la sua estensione elettronica. Una società pulviscolare distribuita in masse di particelle mosse da eruzioni emotive, con punti di orientamento divenuti astratti, dove vige la sensazione assoluta senza contestualizzazione storica. Qui emerge la necessita che ii mondo debba essere riunito insieme, per poterne fare esperienza, per riconoscerlo e poter agire in esso.
Contrapporre la dimensione del sogno e del meraviglioso, come punto di vista esterno, per prendere le distanze, creare relazione e comunità e così cercare un territorio sovversivo. Qui mi chiedo allora: esiste ancora nella nostra società quella bipolarità delle immagini (Walburg), come strumenti di pensiero tra funzione estetica e magia, tra illuminazione e superstizione?
E se il pensiero fosse sublimato nel pulviscolo delle particelle minime che da un centro di controllo si diramano verso l'esterno capillarmente?
II senso non sarebbe più nelle immagini che cercano di riprendere la qualità dello *stato delle cose*, ma in quello spazio senza un centro dove agisce ii potere programmatico normativo, ma dove vive anche quell'ecosistema di relazioni, di condivisione politica policentrica, dove ha valore irriducibile la differenza.
Allora lì dove la società viene dispersa programmaticamente in angoli quantici c'è la possibilità di un luogo di sintesi nuovo, dove l'azione per la creazione di immaginari condivisi, si basa sul disvelare, nel divenire più competenti e consapevoli e pertanto meno dipendenti.
[testo presentato come abstract per l'intervento alla Giornata di studi_lNTERFERENZE ARTIFICIALl, organizzato da Tiring House, 24 febbraio. Trento ]